I silenzi dello Stagno
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Nella zona centrale e più alta dei Monti Iblei c'è un bosco. Lo chiamano "Bosco della Contessa" (qui un approfondimento). Dentro il bosco, in un'ampia radura, c'è uno stagno. Intorno allo stagno, di solito, c'è silenzio.
Non è che non ci sia abbastanza "natura" da non sentire uccelli, insetti e anfibi, ma è come se la natura avesse stretto un accordo. Come se la natura avesse deciso di dar vita ad una zona franca, da cui i suoni sono banditi!
Venite nello Stagno della Contessa, venite ma in punta di piedi. Si, perché la natura va rispettata anche nelle scelte che fa. Quindi venite, ma parlate a bassa voce; e se l'erba è secca, muovetevi piano, senza far troppo rumore.
Venite e porgete l'orecchio ai silenzi dello stagno.
Ascoltate questi silenzi: sono sussurri, lievi gorgoglii, piccoli tonfi nell'acqua immota; sono cinguettii leggeri, ronzii sommessi, un tenue starnazzare di anatroccoli nascosti fra la vegetazione, un timido gracidio.
Ho fatto visita al Bosco della Contessa decine e decine di volte. In certi periodi anche giornalmente. Conosco lo stagno e ho imparato che i suoi silenzi, in realtà, sono la dolce voce di una natura serena.
Lo stagno cambia veste con le stagioni. E' sempre diverso: si allarga e si restringe in base alle piogge; è circondato di verde in primavera e in estate, di giallo in autunno e in inverno; e se nevica si copre di bianco. Ma la sua voce non cambia mai, anzi... quasi mai. C'è solo un periodo dell'anno in cui nello stagno non c'è silenzio: è la stagione degli amori per migliaia e migliaia di rane e rospi; un gracidio continuo e intenso, accompagnato da tonfi che animano la superficie liquida. Accade in primavera che, non a caso, è la stagione degli amori per migliaia di altre specie che popolano il bosco e lo stagno e che, con le loro voci, si aggiungono allo schiamazzo.
Ma passata la frenesia sessuale, lo stagno ritorna ad essere silenzioso. La vita riprende il suo corso normale. I silenzi aumentano in autunno e raggiungono l'apice in inverno.
A volte intorno al lago si ode solo il vento. Raramente ho trovato venti intensi, quasi mai. Spesso, però, c'è una brezza che agita costantemente la superficie dello stagno e fa ondeggiare le piante. D'estate è piacevole, anche rinfrescante, ma non ti fa fotografare i fiori, che sembrano danzare incessantemente!
Nelle mattine d'autunno e d'inverno capita spesso che lo stagno sia avvolto dalla nebbia. E' una situazione surreale. Dalle nebbie, di tanto in tanto, si materializzano alberi, cespugli e piante acquatiche; poi si dissolvono in un silenzio ancora più intenso, tetro, come se la natura stesse trattenendo il respiro.
E allora venite anche con la nebbia nello Stagno della Contessa, anche quando pioviggina e la superficie si ricopre di migliaia di cerchietti.
Ma sempre in silenzio.

Lo stagno in primavera, nelle ultime luci del giorno.
Obiettivo Canon EF 24-105 mm f/4 L IS USM. Filtro polarizzatore.
105 mm - 1/750 sec. - f/4 - 100 ISO.

Lo stagno nella tarda primavera, verde ma con poca acqua.
Obiettivo Canon EF 24-105 mm f/4 L IS USM. Filtro polarizzatore.
88 mm - 1/20 sec. - f/8 - 100 ISO.

Sulle sponde dello stagno, nella tarda primavera.
Obiettivo Canon EF 24-105 mm f/4 L IS USM.
24 mm - 1/250 sec. - f/8 - 100 ISO.

Vegetazione.
Obiettivo Canon EF 24-105 mm f/4 L IS USM. Filtro polarizzatore.
58 mm - 1/125 sec. - f/11 - 100 ISO.

Lo stagno in autunno.
Obiettivo Canon EF 200 mm f/2.8 L II USM. Filtro ND 1000 (-10 stop). Filtro polarizzatore.
6 sec. - f/5.6 - 100 ISO.

Autunno nello stagno. Sulle sponde galleggiano le foglie dei pioppi.
Obiettivo Canon EF 200 mm f/2.8 L II USM. Filtro polarizzatore.
1/15 sec. - f/9.5 - 100 ISO.

In autunno il paesaggio intorno allo stagno si colora di giallo.
Obiettivo Canon EF 200 mm f/2.8 L II USM. Filtro polarizzatore.
1/180 sec. - f/2.8 - 100 ISO.

In inverno le acque sommergono la vegetazione presente lungo le sponde.
Obiettivo Canon EF 200 mm f/2.8 L II USM.
1/15 sec. - f/8 - 100 ISO.

La prima neve.
Obiettivo Canon EF 200 mm f/2.8 L II USM. Filtro polarizzatore.
1/125 sec. - f/11 - 100 ISO.

La prima neve.
Obiettivo Canon EF 200 mm f/2.8 L II USM. Filtro polarizzatore.
1/20 sec. - f/11 - 100 ISO.

Nebbia e pioggia.
Obiettivo Canon EF 24-105 mm f/4 L IS USM.
50 mm - 1/15 sec. - f/8 - 100 ISO.

Lo stagno nella nebbia.
Obiettivo Canon EF 24-105 mm f/4 L IS USM.
105 mm - 1/45 sec. - f/8 - 100 ISO.

Lo stagno nella nebbia.
Obiettivo Canon EF 200 mm f/2.8 L II USM.
1/45 sec. - f/8 - 100 ISO.

Lo stagno nella nebbia che si dirada.
Obiettivo Canon EF 200 mm f/2.8 L II USM.
1/180 sec. - f/2.8 - 100 ISO.

Riflessi sull'acqua immota dello stagno silenzioso.
Obiettivo Canon EF 200 mm f/2.8 L II USM. Filtro ND 1000 (-10 stop).
4 sec. - f/11 - 100 ISO.
SU QUESTO LAVORO
Categoria:
Storie e Reportage
Note:
Un piccolo reportage fotografico dedicato allo stagno del Bosco della Contessa. Silenzioso tutto l'anno, tranne in primavera, quando il gracidio delle rane diventa assordante.Nella borsa:
- Reflex Canon EOS 5D Mark II
- Canon EF 24-105 mm f/4 L IS USM
- Canon EF 200 mm f/2.8 L II USM
- Filtro polarizzatore NiSi CPL PRO 82 mm
- Filtro a lastra NiSi ND 1000 100x100 mm
- Holder NiSi V5 PRO e anelli adattatori
- Treppiede Manfrotto 190XPROB
- Testa Mantona Fortress 40
- Telecomando wireless
Quando ho scritto il reportage:
Agosto 2020