I confini della Macrofotografia - FP Nature and Landscape Photography

FELICE PLACENTI
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I confini della Macrofotografia

Facciamo un po' di chiarezza



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Il Rapporto di Riproduzione

Forse avrai letto frasi del tipo "obiettivo macro 1:1".
"1:1" si legge "uno a uno" ed è un rapporto (1/1). Significa che il soggetto viene registrato sul sensore con le stesse dimensioni che ha nella realtà.
Quindi, se il soggetto è un fiore con diametro di 1 cm, con un obiettivo macro 1:1 (posizionato alla minima distanza) avrà 1 cm di diametro sul sensore (sensore di qualunque formato).

Per analogia:
• Rapporto 1:2 equivale a 1/2: soggetto registrato con dimensioni che sono la metà di quelle reali
• Rapporto 1:4 equivale a 1/4: soggetto registrato con dimensioni che sono un quarto di quelle reali
• Rapporto 2:1 equivale a 2/1, cioè 2: soggetto registrato con dimensioni che sono doppie rispetto a quelle reali
• Rapporto 6:1 equivale a 6/1, cioè 6: soggetto registrato con dimensioni che sono sei volte più grandi di quelle reali.



Non tutti gli obiettivi chiamati macro sono veramente macro

Molti obiettivi riportano la scritta "Macro". Per esempio, sul mio Canon EF 24-105 mm f/4 c'è scritto "Macro 0.45m/1.5ft"!

canon 24-105


Devi sapere che questi obiettivi non sono veri "macro". Tra l'altro l'indicazione riportata sul barilotto del mio 24-105 non significa nulla! Al più può significare che la distanza minima di messa a fuoco è molto piccola: 0.45 m.
A questa distanza, con la focale portata a 105 mm, ottengo un rapporto di riproduzione pari a 1:4. Tutt'altro che macro!
Si, perché la vera macrofotografia inizia convenzionalmente dal rapporto 1:1.

samyang 100 macro


I rapporti di riproduzione inferiori non sono macro ma rientrano nella categoria della fotografia a distanza ravvicinata o close-up.

Ma allora perché molti obiettivi non macro riportano la scritta macro? Semplicemente perché attira di più!
Questa "moda" ha tratto in errore anche fotografi ben conosciuti, per i quali qualunque obiettivo si possa avvicinare molto al soggetto è un obiettivo "macro", oppure, qualunque fotografia si possa fare a distanza ravvicinata è macrofotografia!



Limiti e definizioni
 

Noi vogliamo essere precisi. Allora ecco quali sono, più o meno, i limiti entro cui ci muoviamo quando usiamo determinati rapporti di riproduzione. Osserva la tabella sottostante.
 
Un piccolo avvertimento: non devi confondere la fotomicrografia con la microfotografia. La microfotografia è la fotografia che una volta veniva fatta con le microcamere, su pellicole minuscole. Era usata molto dalle spie e dagli investigatori privati.


RAPPORTO
DI
RIPRODUZIONE
ESEMPIODEFINIZIONEATTREZZATURA
TIPICAMENTE USATA
MINORE DI
1:1
1:2
1:4
Fotografia Close-up
  • Obiettivi non macro
  • Lenti addizionali
  • Anelli di inversione ottica
MAGGIORE O UGUALE A
1:1
1:1
2:1
4:1
Macrofotografia
  • Obiettivi macro
  • Lenti addizionali
  • Anelli di inversione ottica
MAGGIORE O UGUALE A
5:1
5:1
8:1
Macrofotografia estrema
(o spinta)
  • Obiettivi per macro spinta
  • Obiettivi per microscopio
  • Soluzioni fai-da-te
  • Attrezzature speciali
MAGGIORE O UGUALE A
15:1
15:1
350:1
Fotomicrografia
  • Microscopi stereoscopici

Adesso voglio farti capire con degli esempi pratici ciò che ti ho appena spiegato. Osserva le seguenti fotografie che ho realizzato velocemente per documentare questo articolo. Potrai vedere, così, le differenze che ci sono tra i diversi rapporti di riproduzione, non solo nell'ingrandimento ma anche nell'attrezzatura usata:

close-up
Fotografia a distanza ravvicinata (close-up) di una piantina di Erica in vaso.
Reflex Canon EOS 5D Mark II su treppiede.
Obiettivo Canon EF 24-105 mm f/4 L IS USM, alla distanza minima di messa a fuoco.
105 mm, f/6.7, 1/8 sec., 100 ISO. Luce ambiente.
Rapporto di riproduzione 1:4.


macro convenzionale
Macrofotografia di un ramoscello di Erica in vaso (la stessa della foto precedente).
Reflex Canon EOS 5D Mark II su treppiede.
Obiettivo Samyang 100 mm f/2.8 ED UMC MACRO, alla distanza minima di messa a fuoco.
f/8, 1/3 sec., 100 ISO. Luce ambiente.
Rapporto di riproduzione 1:1.


macro estrema
Macrofotografia estrema di una infiorescenza di Erica in vaso (la stessa delle foto precedenti).
Reflex Canon EOS 5D Mark II su slitta micrometrica e treppiede.
Obiettivo Motic Achromatic Super Contrast 4X/0.10 su adattatore e tubo di prolunga.
0.7 sec., 100 ISO. Luce ambiente.
Rapporto di riproduzione 6:1.


macro estrema
Macrofotografia estrema di un singolo fiore di Erica in vaso (uno dei fiori della foto precedente).
Reflex Canon EOS 5D Mark II su slitta micrometrica e treppiede.
Obiettivo Motic Achromatic Super Contrast 10X/0.25 su adattatore e tubo di prolunga.
15 sec., 100 ISO. Luce ambiente.
Rapporto di riproduzione 14:1.


fotomicrografia
Fotomicrografia della peluria dei sepali di un fiore di Erica in vaso (uno dei fiori della foto precedente).
Reflex Canon EOS 5D Mark II su microscopio biologico trinoculare Motic B3-223.
Obiettivo Motic Plan Achromatic 20X/0.40.
0.7 sec., 200 ISO. Luce incidente.
Rapporto di riproduzione 75:1.


Per essere più precisi, il confine tra la macrofotografia estrema e la fotomicrografia non è ben definito, in quanto anche con le tecniche di macrofotografia estrema si possono ottenere ingrandimenti da fotomicrografia.

Prima di concludere ho il dovere di avvertirti che al crescere del rapporto di riproduzione aumentano le difficoltà tecniche e la complessità delle attrezzature. Ai rapporti di riproduzione tipici delle macro estreme e delle foto al microscopio, l'illuminazione gioca un ruolo importantissimo. Inoltre la profondità di campo si riduce letteralmente a un piano, quindi, per soggetti tridimensionali si deve ricorrere alla tecnica del focus stacking che, per semplicità, ho evitato di usare nelle foto a corredo di questo articolo!


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